Sono infinite le informazioni e gli input che al giorno d’oggi, nell'era del "sempre connessi", ci invitano a viaggiare. La rete, leader indiscussa di questo mercato, offre migliaia di spunti attraverso video incredibili, foto mozzafiato, blogger improvvisati in cerca del successo in stile Ferragni e pubblicità stalking che appaiono sul nostro portatile ad ogni click. Immersi in questa moltitudine di parole e immagini ci ritroviamo quasi impotenti, paradossalmente più disorientati di prima, tanto da rinunciare spesso in partenza al nostro obiettivo.

Non fatelo! E non lasciatevi sopraffare dal troppo e impossibile: non ci sono regole scritte da seguire per viaggiare ma solo la vostra volontà e il vostro desiderio di inseguire un sogno. E questo al di là che si tratti di una vacanza al mare, un weekend fuori porta, la visita di una capitale o la scoperta di un paese lontano, come il Messico. 

Il primo passo rimane e rimarrà essenziale. Segnatelo nella mappa. Ponetelo di fronte a voi. Recitatelo come un mantra. Mettetelo nero su bianco di giorno.  Sognatelo di notte. Rispettatelo! Sempre! Non pensate che viaggiare sia solo incosciente e puro divertimento perché così non è. Anzi, è frutto di scrupolose ricerche, piccoli quanto infiniti dettagli, giornate passate tra le pagine di una guida usata. Dall’altro lato non diventatene schiavi e lasciate passare ossigeno perché esso possa respirare e voi prendere il volo. Spezzate le catene che vi inchiodano alla poltrona. Negli ultimi decenni questo legame tra tempo e denaro ci ha paralizzato rendendo la nostra società misantropa e xenofoba. Ma che meraviglia c’è nel non conosciuto: non siete forse voi quelli che fanno serata al ristorante messicano, vanno a ballare salsa il venerdì sera e la domenica non mancano mai alla lezione di Yoga? 

Ritagliatevi uno spazio vitale per spostarvi. È la storia umana che ce lo insegna: le nostre radici di nomadi incalliti, di abili navigatori, di avventurieri senza pace. Sono la letteratura e il cinema che, riempiendo scaffali e sale, ce lo raccontano. Affacciarci a nuove culture è un’occasione unica per abbracciare e condividere quel diverso che troppo spesso osserviamo con distacco e pregiudizio, dimenticandoci che il semplice vivere a 3000 km di distanza non ci rende poi tanto unici. Il viaggio allora diventa un momento di totale formazione, una scuola universale, una palestra di vita per abbattere falsi miti e luoghi comuni. Senza un come, un quando o un perché, ma un dovere nei confronti della nostra stessa esistenza. Viaggiare: per togliere un numero all’età, al conto in banca, agli amici virtuali di Facebook. 

E allora sia. Segnatelo sulla mappa. Ponetelo di fronte a voi. Recitatelo come un mantra. Sentitevi pronti a partire. E chissà, magari, come due buoni amici al vostro fianco, possiamo aiutarvi a perdervi nel mondo.