Oggi va così, ma domani torneremo a viaggiare. Lo faremo in modo più sostenibile e responsabile: la pandemia che ha scombussolato i nostri piani più imminenti non ci impedirà di scoprire in un prossimo futuro culture nuove, tradizioni e popoli lontani. Ci porteremo sulla coscienza, però, un senso di maggior rispetto e accortezza.

L’esperienza del lockdown vissuta in questi ultimi mesi ci ha sicuramente insegnato una lezione importante e ha spostato gli equilibri delle nostre priorità. Anche le prospettive dei nostri viaggi futuri cambiano: prediligeremo natura, aria aperta (respirabile!) e situazioni più solitarie piuttosto che assembramenti in musei e città d’arte, anche se in questi luoghi si prenderanno di certo le dovute precauzioni. Il turismo che ci attende avrà anche nuove regole da tenere in considerazione: attese più lunghe negli aeroporti, qualche foglio in più da compilare e la mascherina che diventerà un accessorio indispensabile da avere sempre con sé.
Se dunque spazi aperti e paesaggi naturali primeggeranno, qui da noi, in Messico, nella penisola yucateca, lo scenario è ideale: l’abbondanza di spiagge caraibiche ancora incontaminate, l’infinita presenza di cenotes, estese riserve naturali e antiche rovine Maya immerse nella fitta vegetazione sono solo alcune delle caratteristiche di questa terra spettacolare. Il noleggio di un’auto per esplorarla renderà il viaggio ancor più autonomo e sicuro.
Ripartiremo, quindi, e lo faremo in modo più diligente, perché quello che abbiamo vissuto ci ricorderà, in ogni luogo e in ogni dove, che siamo tutti responsabili della terra che condividiamo, della nostra salute e di quella degli altri. Saremo più sensibili ai principi di giustizia sociale ed economica e avremo una rinnovata consapevolezza dell'ambiente e delle culture diverse dalla nostra. Valorizzeremo le realtà locali ospitanti, socialmente responsabili del proprio territorio, le comunità e le loro tradizioni e ne apprezzeremo le differenze, incontrando lo sconosciuto con maggiore delicatezza. Proveremo a evitare tutte quelle attività che stereotipizzano i tratti culturali e ne fanno spettacolo. Cercheremo invece ciò che fanno i locali, frequenteremo i luoghi meno turistici e punteremo su strutture gestite da persone del posto. Saremo anche più responsabili verso quello che mangeremo.

Invece di averci rallentato, quasi fermato, questa pandemia ci ha dunque riportato con i piedi per terra. In qualsiasi parte del mondo ci troviamo rimaniamo degli ospiti e questa terra che calpestiamo dovrà servire anche a quelli che verranno dopo di noi.
E allora, prima di costruire immensi centri commerciali con il relativo corredo di piscine, pareti da arrampicata, teatri, piste di pattinaggio e prima di distruggere ulteriormente l’ambiente circostante, andremo alla ricerca di un posto là dove la natura ha deciso di metterlo. E di sicuro avrà avuto il suo buon motivo per lasciarci a bocca aperta!